LA PULCE DEL CANE E DEL GATTO



Mentre la maggior parte dei parassiti causano danni indiretti mangiando le sostanze alimentari o danneggiando le proprietà, le pulci, che sono parassiti esterni dei mammiferi e degli uccelli, causano un danno diretto pungendo le persone e gli animali domestici.
Molti altri insetti pungono per difendersi, invece le punture delle pulci, ma anche quelle delle zecche, hanno lo scopo di ottenere del nutrimento.
Sebbene le speci conosciute siano più di 2000 nella pratica la pulce più diffusa è la Ctenocephalides felis, di comune ritrovamento sia sul cane che sul gatto.
Le pulci sono insetti olometaboli, cioè raggiungono lo stadio di adulto passando attraverso 4 distinte fasi: uovo, larva, pupa e adulto.
Sono piccoli insetti ectoparassiti privi di ali con dimensioni che variano da 1 a 8 mm, appartenenti all'ordine Aphaniptera o Siphonaptera, il loro corpo, molto appiattito in senso laterale, è di colore da marrone scuro a rosso-marrone.
Posseggono apparati boccali pungenti e succhianti che usano per penetrare attraverso la pelle delle loro vittime e succhiare il sangue e il loro 3° paio di zampe, dotato di eccezionale dimensione e forte muscolatura, è di tipo saltatorio e consente loro di spiccare salti di notevole entità.
I mammiferi preferiti sono i gatti, i cani ed anche l'uomo, attaccano inoltre i ratti, i topi ed altri roditori, infine alcune speci di pulci attaccano uccelli e galline.
Vivono strettamente a contatto delle persone e degli animali domestici, nidificano nelle loro abitazioni, infatti, gli ambienti domestici dove vivono il cane e il gatto sono caratterizzati da condizioni ideali di umidità e temperatura tali da permettere un rapido accrescimento della popolazione infestante.
La pulce adulta trascorre l'intero arco della sua vita sul mantello dell'ospite parassitato, infatti la sua esclusiva fonte di sostentamento è rappresentata dal pasto di sangue effettuato sull'animale.
L'adulto, sia maschio che femmina, è provvisto di un particolare apparato boccale pungente-succhiante grazie al quale è in grado di suggere sangue, per 20-150 minuti, fino a 20 volte il proprio peso corporeo.
L'assunzione giornaliera di sangue per pulce è di 5-10 mm, ed essendo la capacità dello stomaco pari a circa 0,5 mm, la maggior parte viene subito escreta non digerita in forma di "salamini" tipicamente ricurvi, di colore rosso-marrone che, come vedremo in seguito, costituiscono il principale alimento per le larve.
Le femmine adulte si cibano di sangue per 2-3 giorni prima di iniziare a deporre le uova.
Il giorno dopo l'accoppiamento, la femmina inizia l'ovodeposizione, emettendo regolarmente da 4 a 8 uova a breve distanza, ogni pulce adulta depone, nell'arco della sua vita, in media 500 uova circa, nel corpo della vittima (cane, gatto, ecc.) oppure nelle vicinanze (letti degli animali, crepe e fessure del pavimento, nella spazzatura, nei tappeti ecc.).
Se deposte sul corpo dell'animale le uova rimangono sul loro mantello per alcune ore, essendo dotate di superficie adesiva: successivamente, la superficie si essicca e cadono nell'ambiente.



Le uova ovali e biancastre, con dimensioni di 0,3-0,4 mm, vengono deposte singolarmente e sono abbastanza grandi da poter essere viste ad occhio nudo.
Dopo 4-12 giorni, a secondo della temperatura e dell'umidità, dalle uova schiudono le larve.
Secondo alcuni ricercatori, per avere quote di sviluppo delle larve maggiori del 70%, a temperatura di 16 e 27 °C è necessaria un'umidità relativa dell'aria di almeno il 33%.
E' anche vero che un'umidità eccessiva riduce notevolmente la quota di sviluppo delle larve.



Le larve delle pulci del cane e del gatto sono apode, vermiformi, lunghe circa 4 mm, di colore bianco, provviste di poche e lunghi peli è biancastra, senza occhi e senza zampe.
Pur essendo prive di occhi, rifuggono la luce e tendono quindi a cercare rifugio tra i peli della moquettes e dei tappeti, nelle fessure dei pavimenti, tra le coperte del letto e così via.
Sono dotate di un apparato masticatore, non sono parassitiche e si cibano di detriti organici presenti nell'ambiente (in particolare del sangue digerito dalle pulci adulte), oltre che di qualsiasi detrito organico che ritrovano nell'ambiente; il periodo larvale dura dai 7 ai 15 giorni.
Per arrivare poi alla trasformazione in crisalide devono attraversare tre età larvali.
Alla terza età, le larve mature tessono un bozzolo serico con il secreto delle ghiandole salivari nel quale si incistano e dal quale ne emergono adulti.



Il bozzolo costituisce un sistema di protezione eccezionale che difende la larva in trasformazione, infatti polvere e detriti presenti nell'ambiente aderiscono alla sua superficie mimetizzandolo.
Nel giro di 4-14 giorni si sviluppa la pulce adulta che rimane dapprima nel bozzolo.
Lo sviluppo completo uovo-adulto può avvenire in un periodo di tempo che varia da 3 settimane a diversi mesi, a seconda delle condizioni climatiche.
Dato che nel bozzolo l'attività metabolica è ridotta e il bozzolo stesso, come abbiamo già detto, funge da protezione dalle avverse condizioni esterne, la pulce adulta può rimanervi molto a lungo senza nutrimento, anche fino ad 1 anno.
Questo stadio di sviluppo rappresenta quindi per la pulce un'ottima opportunità per superare senza danni la fase non parassitica.
L'uscita contemporanea di massa delle immagini dai bozzoli può venire scatenata solo da stimoli esterni quali la pressione esercitata sul bozzolo, il calore (32 °C - 38 °C), le vibrazioni.
Queste condizioni si possono verificare per esempio quando l'animale ospite si sdraia su un tappeto o sul suo giaciglio dove si trovano bozzoli di pulci oppure quando una persona cammina.
In assenza di stimoli interni la fuoriuscita dei bozzoli avviene in modo graduale, in 4 settimane a 32 °C e in 20 settimane a 11° C.
Le pulci adulte possono vivere per mesi senza nutrirsi, posseggono zampe adatte per compiere rapidi movimenti e salti, la durata della vita delle pulci adulte va da pochi giorni fino a diversi mesi a seconda delle condizioni.
La pulce si riproduce in modo assai rapido, in condizioni ottimali, 10 femmine possono indirettamente dare origine a circa 250.000 nuovi nati nell'arco del mese.
L'infestazione da pulci ha inizio da pochi individui; da questi si sviluppa una pericolosa infestazione nell'arco di poche settimane.
In ogni momento del ciclo vitale, all'interno di un ambiente definito, la popolazione infestante è composta sia da forme adulte che da forme immature (uova, larve e pupe).
La pulce è considerata un insetto di importanza igienico-sanitaria in quanto è portatrice di un gran numero di agenti patogeni.
L'azione patogena delle pulci si può esplicare in tre modi diversi: attraverso ingestione della pulce stessa da parte dell'ospite, attraverso la puntura che la pulce compie all'atto della suzione di sangue, nonché attraverso gli effetti della sottrazione del sangue.
La pulce può ospitare le larve infestanti di un cestode (verme piatto), il Dipylidium caninum, ospite patogeno dell'intestino del cane e del gatto i quali si ammalano assumendo le pulci per via orale.
Con lo stesso meccanismo sono state descritte alcune infestazioni anche nell'uomo.



La pulce inoltre può esplicare una dannosa azione patogena mediante puntura cutanea, infatti, una volta trovata la "vittima", l'insetto deve compiere numerose punture allo scopo di trovare un capillare che trasporta sangue, in questo modo può inoculare con la saliva numerosi agenti batterici.
Nel secreto orale dell'insetto sono presenti sostanze allergizzanti iniettate anch'esse nel momento della suzione.
Le lesioni causate dalla puntura delle pulci si manifestano sotto forma di pruriti, irritazioni, reazioni allergiche ed eritemi che poi possono dar luogo a dermatiti, alopecie estese ed edemi, (ben nota è la dermatite allergica da pulci del gatto e del cane).
Da non sottovalutare è la perdita di sangue dell'ospite provocata dal pasto delle pulci, che può portare ad anemie di entità variabile a seconda dell'intensità dell'infestazione stessa.
Ma l'aspetto più importante di questo parassita è il suo ruolo quale vettore di diverse malattie dell'uomo e degli animali. L'abitudine a nutrirsi del sangue di molte speci di animali costituisce la base della diffusione di malattie.
Circa il fatto se la pulce sia un parassita permanente o periodico del suo ospite esistono pareri discordi, ma l'opinione prevalente è comunque che l'ospite venga cercato dalla pulce solo per il pasto di sangue; sembra così che per una pulce che rimane sull'ospite, nell'ambiente cadono 10-100 pulci! Comunque luogo di permanenza nei periodi non parassitici, le immagini sembrano preferire le stanze di soggiorno e da letto e gli ambienti con tappeti, moquette e pavimenti di legno.
Le pulci diventano un problema serio specie in estate e autunno.