BLATTA ORIENTALIS
(Blatta orientale)

La Blatta orientalis può essere lunga sino a 2 cm e mezzo, con il corpo di forma ovale, molto appiattito, lucidissimo, ha una livrea bruno scura uniforme che le rende facilmente distinguibile dalla Periplaneta americana, quanto dalla Blattella germanica, le altre due specie che più comunemente di tutte le altre conducono l'esistenza in stretta vicinanza dell'uomo.
E' facile distinguere i maschi dalle femmine, poichè i primi hanno le elitre lunghe che coprono parzialmente l'addome, mentre le seconde, le quali inoltre presentano il ventre più largo, hanno le elitre ridotte a piccoli lobi, e mancano compiutamente di ali.


Queste brune creature, di origine arcaica, bisognose di una temperatura ambientale piuttosto alta, amanti del buio fondo, sono oggi strettamente legate all'uomo.
Le case, i magazzini , le navi insomma ogni costruzione umana, in cui sia possibile trovare sostanza atte alla loro alimentazione sono frequentate dalle Blatte orientali.
Grazie al fortissimo appiattimento del corpo , esse possono insinuarsi nelle fessure più piccole , possono nascondersi sotto le tappezzerie dei muri, sono capaci di traversare pareti, scivolando tra le commessure delle pietre, e grazie alle unghiette di cui sono dotati i loro tarsi, riescono a salire pareti verticali, quasi compiutamente lisce, passando così senza difficoltà alcuna da un piano all'altro di una casa, dal pavimento al soffitto di una stanza.
La loro attività ha inizio subito dopo il tramonto: allora, quando nelle stanze l'ombra si fa più densa, scivolano fuori dai rifugi, a volte a dozzine, a volte a centinaia. e camminando rapidissime, furtive, rasente i muri, lungo i mobili, vanno in cerca dell'alimento.
Le lunghissime antenne cariche di ricettari sensitivi, che si agitano di continuo, le aiutano molto in questa ricerca, le rendono immediatamente edotte dell'avvicinarsi di un pericolo.
Le cucine sono gli ambienti preferiti dalle Blatte orientali; là esse sanno trovare le verdure e che sono loro molto gradite, sanno individuare i cassetti in cui sono accolti farina, pasta alimentare, burro, lardo, e ogni altra sostanza di natura organica confacente ai loro gusti.
Anche i depositi di immondizie sono luoghi di elezione delle Blatte orientali, poichè in mezzo ad esse sono sicure di rinvenire sempre una quantità di alimenti adattissimi.
Non c'è poi negozio di cibarie magazzino di farina, macello, in cui esse non siano insediate.
Anche le biblioteche non vanno esenti dalla vista delle Blatte che, golose della colla e della pasta adesiva usate per rilegare i libri, si insinuano negli scaffali e vanno a lavorare di mandibole nei punti in cui tali sostanze sono abbondanti e dove inoltre, anche di pieno giorno, v'è sempre un'ombra densa.
Non solo esse sono nocive come divoratrici di alimenti destinati all'uomo, o di sostanze che esso usa in vario modo, ma anche perché durante le loro escursioni notturne insozzano ogni cosa con saliva bruna, maleodorante emessa in gran copia, e con le feci.
Notevolissime sono l'abilità e l'agilità con le quali, sorprese di notte mentre sono intente al saccheggio, riescono ad eclissarsi.
In un lampo sanno trovare la fessura opportuna per insinuarsi, e tornare nel loro rifugio abituale, o sanno almeno nascondersi in luogo opportuno per attendere in relativa sicurezza il momento adatto per scivolar via verso la salvezza.
Nel periodo caldo queste creature brune, repellenti e maleodoranti, sono prese dall'amore, e, sempre nel buio fondo, i maschi accorrono verso le compagne e compiono una serie di corteggiamenti: sollevano le elitre e muovono le ali, camminano in cerchio, poi, ripetuti più volte tali atti, volgono l'estremità dell'addome verso il capo della corteggiata.
E questa inebriata dalle sostanze odorose emesse da ghiandole le quali si trovano sul dorso del maschio, tocca con i palpi, le ghiandole medesime, e infine si concede.
Non è raro che tra maschi accorsi a corteggiare una medesima femmina si accendano zuffe e che i lottatori si mordano ferocemente, si strappino lembi di ali.
Qualche tempo dopo le nozze, le femmine preparano le ooteche e se le trascinano seco attaccate all'estremità posteriore dell'addome, per alcuni giorni, dopo di che le interrano in una fossetta appassionatamente scavata, oppure le nascondono in mezzo a mucchi di detriti; insomma fanno del loro meglio per porle in luogo di sicurezza.
Le ooteche sono bruno-rossastre, lunghe sino a 12 mm, ed hanno la caratteristica forma di valigetta.
Ognuna contiene da 8 a 16 uova.
Mantenendosi le condizioni ambientali favorevoli, le femmine, che talvolta possono uccidere e divorare gli sposi, depongono altre ooteche; da 4 sino a 22.
Sono necessarie da 4 sino a 10 settimane, se la temperatura non si abbassa oltre certo limite, perché in tal caso l'incubazione è ancora più lunga, perché le uova si schiudano e nascano le larve.
E sono necessari da 6 a 8 mesi perché dalle forme preimmaginali, con 6-7 mute, si giunga alla formazione dell'insetto perfetto.
Le larve, che hanno la stessa livrea degli adulti, ma mancano compiutamente di ali anche se spettano al sesso maschile, conducono un'esistenza eguale a quella delle forme immaginali e vivono praticamente insieme con esse.
Nelle caldi notte estive è cosa comune vedere torme di Blatte orientali, formate da adulti e da giovani di varia età, svolgere assieme le loro imprese.
Questi insetti, pericolosi anche perché sono ospiti intermedi di vari Nematodi, e perché sulle zampe o sulle altre parti del corpo possono trasportare germi patogeni di varia sorta, hanno un certo numero di nemici naturali, che tuttavia non valgono sempre a limitare molto efficacemente la loro diffusione.