LE ZECCHE
Dopo la pulce, la zecca costituisce oggi la forma più ricorrente di parassita
"esterno" (i parassiti "interni" sono invece i vermi).
Le zecche sono presenti in tutto il mondo: in Italia se ne conosce qualche decina
di specie, che vivono a spese degli ospiti più disparati: cani, pecore,
bovini, perfino uccelli.
Ma tutte quante, in caso di bisogno, si accontentano di qualsiasi ospite a sangue
caldo, uomo compreso. Questa bassa "specializzazione" fa della zecca
un parassita particolarmente pericoloso, anche perchè con il suo morso
può trasmettere gravi malattie, tanto agli animali che alla specie umana.
La presenza endemica di zecche è ormai segnalata nei posti più disparati:
dalle cantine dei condomini cittadini, ai parchi urbani fino a certe zone alpine.
La casistica di infestazioni è andata aumentando negli ultimi anni, a causa
di diversi fattori, fra cui ricordiamo:
La crescente diffusione degli animali da campagna.
L'aumento delle aree "protette" e il conseguente incremento degli animali
selvatici.
Il fenomeno del randagismo.
Le mutate condizioni climatiche.
L'importazione di animali già infestati da altri Paesi.
Ecco perchè è importante conoscere più da vicino questo insidioso
parassita, le sue abitudini e i modi per combatterlo.
Vista da vicino, la zecca assomiglia a un piccolo ragno. Infatti in senso stretto
non è un insetto, ma un artropodo aracnide, parente dei ragni e degli acari.
La zecca ha una metamorfosi incompleta poichè non passa attraverso lo stadio
di pupa. Tuttavia attraversa quattro stadi di vita, da larva fino ad insetto adulto.
Il passaggio da uno stadio all'altro richiede sempre un pasto a base di sangue
e per questo le zecche devono essere in grado di sopportare lungamente il digiuno;
allo stadio di larve e di ninfe riescono a superare anche un anno e mezzo di vita
senza alimentarsi e da femmina adulta oltre i due anni. Le dimensioni della zecca
adulta variano dai 2 mm circa del maschio fino ad oltre 1 cm della femmina che
è così avida di sangue che si gonfia tutta fino a diventare grossa
come un fagiolo.
La zecca femmina depone sino a 3.000 uova sferiche, dalle quali, dopo alcune settimane
o mesi, sgusciano le larve esapode di circa 1 mm di lunghezza; queste larve a
6 zampe vivono nell'erba e si attaccano a piccoli mammiferi, ma anche a lucertole;
rimangono sull'ospite da 3 a 5 giorni poi si lasciano cadere e restano sul terreno,
compiono una muta e dopo circa 6 settimane si trasformano in una ninfa a 8 zampe
che, dai cespugli o dai rami, sta in agguato in attesa di un ospite, quando ne
ha trovato uno, dopo aver succhiato per parecchi giorni si stacca di nuovo, compie
un'altra muta sul terreno fra l'erba e diventa una zecca adulta capace di riprodursi.
La strategia di attacco della zecca è molto semplice: si arrampica su un
cespuglio, un albero o un muro e aspetta. Quando una possibile vittima si avvicina,
si lascia cadere su di essa, in certi casi può anche arrampicarsi direttamente
dal suolo.
Le loro piccole dimensioni e il morso indolore fanno si che in genere l'ospite
non si accorga di nulla. L'apparato boccale delle zecche è uno strumento
perfetto: un rostro tagliente a denti mobili incide la pelle, dopodichè
un apposito organo si infila nella cute iniettando un anestetico e un anticoagulante,
infine il tutto viene cementato in modo da saldare l'apparato succhiatore del
parassita alla pelle dell'ospite per tutta la durata del pasto, che si protrae
fino a 6-10 giorni.
Il periodo dell'anno più a rischio dura all'incirca sette mesi, da aprile
fino ad ottobre.
Le condizioni climatiche calde e umide sono infatti quelle che agevolano maggiormente
lo sviluppo delle zecche.
Le zecche prediligono i luoghi umidi e ricchi di vegetazione. Sono frequenti soprattutto
nelle zone dove pascolano animali, ma anche dove c'è
presenza di selvaggina. Tuttavia come abbiamo visto, le zecche si adattano a condizioni
ambientali molto varie.
La particolare pericolosità della zecca deriva dal fatto che il loro morso
può provocare diversi tipi di problemi:
AZIONE INDEBOLENTE
Ogni zecca sottrae alla sua vittima una considerevole quantità di sangue:
fino a 2 cc per ogni parassita.
AZIONE IRRITANTE/INFETTIVA
Nasce dall'azione del morso e dalle ferite prodotte nella cute.
TRASMISSIONE MALATTIE
Non succede sempre, ma la zecca così come la zanzara della malaria può
trasmettere serie malattie anche con un solo morso: sia agli animali che all'uomo.
Le zecche italiane si suddividono nelle due famiglie degli Ixodidi e degli Argasidi.
Fra gli Ixodidi (zecche dure) più importanti si segnala l'Ixodes ricinus
(La zecca dei cani).
Della famiglia Argasidi (zecche molli) la specie più largamente diffusa
è l'Argas reflexus (La zecca dei piccioni).