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DITTERI

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larvicidi

adulticidi

tratto da

Vittorio Boesso DITTERI (ZANZARE, SIMULIDI, CHIRONOMIDI, MOSCHE)
GUIDA PRATICA PER LA BIOLOGIA, CLASSIFICAZIONE, CONTROLLO CHIMICO E BIOLOGICO DEI DITTERI

CONTROLLO DELLE ZANZARE

Il controllo delle zanzare, in relazione a quanto esposto finora, deve tener conto che:

- va privilegiato l'intervento antilarvale;
- le larve maturano da maggio a settembre con cadenze di 25-30 gg.;
- le larve sono strettamente acquatiche;
- gli adulti si muovono in presenza di scarsa illuminazione, al crepuscolo o di notte;
- durante il giorno gli adulti si riparano sulla vegetazione e sull'erba;
- è opportuno scegliere preparati diversi dai pesticidi di prima generazione;
- i prodotti da impiegare devono dare scarse probabilità di resistenza;
- si devono impiegare insetticidi con un meccanismo d'azione diverso nel controllo antilarvale, rispetto al controllo adulticida;
- formulazioni diverse saranno richieste in relazione ai diversi tipi di acqua: limpide o inquinate, basse o profonde, stagnanti o in movimento, occasionali o stabili;
- l'insetticida va utilizzato in maniera ottimale, nella minor quantità sufficiente, impiegando prevalentemente nebulizzatori a basso dosaggio;
- andranno evitati trattamenti adulticidi in presenza di tempo perturbato, soprattutto quando è alta la ventilazione;
- l'intera campagna va attentamente preparata, scrupolosamente seguita nei tempi, controllata e valutata da un esperto entomologo.
PRATICA DEL CONTROLLO

Alla luce di tutte le considerazioni fatte sull'etologia delle zanzare, sui problemi ecologici e sulla situazione della resistenza ai pesticidi, così come riportata da Brown per conto dell'OMS, ci sembra logico consigliare i seguenti prodotti: nel controllo delle forme larvali: 1) Diflubenzuron, 2) Bacillus Thurigensis; nel controllo delle forme adulte: 1) Cipermetrina, 2) Permetrina microincapsulata.

MODALITA' DI IMPIEGO DEGLI ANTILARVALI

(acque urbane e paraurbane in un raggio di 3 Km dal centro abitato)

Tipo di acqua

Per qualsiasi tipo di acqua: Diflubenzuron;
per acque limpide, scarse di matrice organica: Bacillus Thurigensis.

Tempo di applicazione

Un intervento ogni 25-30 giorni, in qualsiasi ora del giorno (Vedi Ordinanza del Sindaco di Roma n° 56 del 16-03-2000 in vigore dal 1/04/2000 al 1/11/2000).

Formulazioni

Per effetto rapido su acque basse: uso del liquido emulsionabile;
per effetti prolungato-residuale: uso della polvere, del granulato e delle compresse;
per acque stagnanti a scarsa profondità e vegetazione: uso del formulato liquido;
per ambienti acquatici a ricca vegetazione: uso della polvere e dei granuli;
in caditoie-tombini, focolai occasionali: uso della formulazione granulare e delle compresse.

Concentrazioni d'uso minime (peso per ettaro o unità per mc)

(possono variare in relazione alla quantità della nebulizzazione)

Diflubenzuron WP 3%:
2-3 Kg di formulato/ha, pari a 60-90g di p.a./ha e a 12-18 mg/mc in acque con 50cm di profondità.
Diflubenzuron granulare 0,5%:
10-15 Kg di formulato/ha, pari a 5-7,5 g di p.a. per 1000 mq di superficie acquatica a profondità normale.
Bacillus Thurigensis H-14:
concentrazione e modalità d'uso del B.t.: vedi profilo larvicidi.

N.B. Il problema delle piogge, per quanto riguarda la distribuzione dei prodotti larvicidi, considerato il tempo di maturazione delle larve e l'ambiente interessato, non ha alcuna rilevanza pratica.

MODALITA' DI IMPIEGO DEGLI ADULTICIDI

(il trattamento va esteso per 2-3 km di raggio dall'insediamento urbano)

Trattamento atmosferico-ambientale: Cipermetrina;
Trattamento residuale su piante, fogliame, prati, pareti: Permetrina microincapsulata .

Tempo di applicazione

Trattamento abbattente con Cipermetrina: dopo il tramonto e nelle ore notturne;
trattamento residuale con Permetrina microincapsulata: in qualsiasi ora del giorno.

Nel controllo adulticida si consiglia una applicazione routinaria, al bisogno, in dipendenza del grado di controllo desiderato e del livello di infestazione.

Concentrazioni d'uso minime

Cipermetrina 1%.
Permetrina microincapsulata 0,1-0,2%.

Nota

1) Nel controllo delle forme adulte, agendo i piretroidi soprattutto per contatto, diventa decisivo il grado di nebulizzazione, o meglio ancora di atomizzazione, del prodotto somministrato: la quantità si insetticida disponibile, ai dosaggi consigliati, è più che soddisfacente allo scopo;

2) la pioggia può portar via e rendere inefficace il trattamento con la formulazione microincapsulata;

3) i piretroidi, se impiegati in grandi quantità e per tempi prolungati, sopra ambienti acquatici, possono arrecare qualche danno ai pesci e turbare l'attività delle api che per giorni non tornano agli alveari, finchè non sono sparite le tracce dei piretroidi dai fiori.