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DITTERI

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controllo zanzare

controllo simulidi

controllo chironomidi

controllo mosche

larvicidi

adulticidi

tratto da

Vittorio Boesso DITTERI (ZANZARE, SIMULIDI, CHIRONOMIDI, MOSCHE)
GUIDA PRATICA PER LA BIOLOGIA, CLASSIFICAZIONE, CONTROLLO CHIMICO E BIOLOGICO DEI DITTERI

ZANZARE

Le zanzare appartengono all'ordine dei Ditteri, al sottordine dei Nematoceri e alla famiglia dei Culicidi.

Sono un gruppo di insetti endemico a latitudini tropicali e subtropicali, che è diventato ubiquitario, seguendo l'espandersi degli insediamenti umani. Tuttavia è scarsa la loro presenza nelle zone artiche e subartiche. Da un punto di vista paleontologico sembra accertata la presenza di due specie di Culex nelle Eocene, mentre risultano presenti nell'Oligocene anche i generi Mansonia Aedes e Anopheles.

Le specie conosciute attualmente sono circa 3500 (nel 1961 erano conosciute solo 2700 specie), di cui oltre un centinaio appartengono alla fauna europea e più di 60 specie risultano presenti in Italia.

Fra le specie più conosciute, la letteratura di settore riporta 370 Anopheles, 463 Culex, 661 Aedes, 54 Mansonia, 27 Culiseta.

MORFOLOGIA E BIOLOGIA

Le zanzare sono Ditteri di piccole dimensioni (3-7 mm. di lunghezza), con un marcato bimorfismo sessuale: i maschi portano vistose antenne piumate (palpi), mentre le femmine anno antenne più brevi ricoperte da rari peli.

CICLO BIOLOGICO

Lo sviluppo delle uova è strettamente legato alla temperatura: queste, per schiudersi abbisognano di una temperatura al di sopra di 10-12° C, che diventa ottimale tra i 18 e i 25° C.

Il tempo per la schiusa va da 1-2 giorni a 7-15 giorni, se le temperature sono basse. Solo le uova del genere Aedes possono resistere per mesi in ambienti non umidi.

LARVA

Le larve sono formate da 9 segmenti, si presentano in forma cilindrica con peli a ciuffi nelle anofeline e peli semplici nelle culicine. Le larve hanno un capo grosso, occhi pigmentati, antenne corte ed appartao boccale con mandibola fortemente dentellata; presentano, inoltre, un collo molto flessibile ed un torace ingrossato e molle, provvisto di lunghi peli. All'estremità dell'addome si notano particolari strutture che formano un sifone che consente alla larva di utilizzare l'ossigeno dell'acqua, indispensabile: nelle anofeline il sifone è ridotto, praticamente mancante.

Le larve sono zoofaghe e fitofaghe con apparato boccale masticatore: si nutrono aspirando detriti organici, oppure rosicchiando sostanze vegetali. L'ultimo segmento addominale porta due ciuffi di peli e quattro branchie digitiformi, che non servono per la respirazione, ma per la omeostasi osmotica. Le larve si spostano per balzi o contorsione, con un moto che parte dalla coda; di fronte al pericolo nuotano vigorosamente verso il basso. Lo stadio larvale si svolge attraveso quattro mute ed impiega un tempo variabile da 4-10 giorni.

PUPA

La pupa, o ninfa, ha una forma a virgola in cui si distiunguono un capo, un torace e un addome-coda. Il torace è molto ingrossato e sulla parte dorsale si notano due aperture o tube respiratorie, fusiformi, a corna; sul torace si notano gli abbozzi delle ali, nonchè una larga cavità aerea che serve alla pupa per il galleggiamento e che, riempita d'aria, favorirà l'emergenza dell'adulto; all'estremità dell'addome si notano dei lobi a paletta, detti "cerci".

La pupazione dura da 24-96 ore ed è otimizzata da una temperatura di 18-20° C. Lo sfarfallamento, di solito, ha luogo prima del levar del sole: l'adulto emerge dalla fenditura dorsale, si riposa per breve tempo in modo da permettere alla cuticola di indurirsi e alle ali di allargarsi.

ADULTO

Il corpo dell'adulto è diviso in tre parti: capo, torace e addome. Sul capo si nota il caratteristico apparato succhiatore formato da uno stiletto mediano che parte dal labbro superiore, scanalato e che costituisce il canale di suzione; accanto allo stiletto mediano (o proboscide) ci sono altri due stiletti derivanti dal labium e dal labrum (mascella e mandimola).

Gli organi di suzione sono in relazione con l'ipofaringe, dove sono poste le ghiandole salivari le quali entrano in funzione al momento della puntura e secernono un liquido irritante, con proprietà anticoagulanti. Il sangue viene risucchiato grazie all'azione di pompaggio dell'ipofaringe, che è una struttura cava.

L'apparato boccale è completato da un paio di palpi mascellari, particolarmente piumati nel maschio, e che non sono interessati alla suzione.

Nel torace troviamo uno scudo protettivo che sostiene l'unico paio di ali su cui si notano le grosse caratteristiche nervature rivestite di pelo. L'addome è ricoperto di grosse scaglie nelle culicine e di rada peluria nelle anofeline. E' formato da 10 segmenti e gli ultimi 2 sono incastrati dentro l'ottavo. L'ultimo segmento porta due cerci nella femmina e l'apparato copulatore del maschio. Dall'addome escono pure i bilanceri, o ali completamente trasformate.

Le zanzare sono insetti olometaboli, subiscono, cioè, una completa metamorfosi di forma e abitudini lungo i vari stadi del ciclo vitale. Si nutrono di succhi vegetali, sostanze zuccherine, sostanze organiche in decomposizione e di nettare dei fiori. Le femmine, le sole che pungono gli animali, abbisognano di un pasto di sangue per completare l'ovulazione, recuperando da mammiferi, uccelli e anfibi alcuni amminoacidi essenziali. Le zanzare volano nel crepuscolo e di notte, essendo caratterizzate da una eliotassia negativa; battono le ali in volo 2-300 volte al secondo e possono spingere l'insetto ad una velocità di 4-5 Km all'ora. In genere non si allontanano molto dal punto di emergenza, non oltre 2-6 Km. Evitano, se possibile, il vento e sciamano a raggiera dopo lo sfarfallamento.

Durante il giorno si riparano dalla luce in luoghi oscuri, nelle abitazioni o sul fogliame delle piante.

Raggiungono rapidamente la maturità sessuale e le femmine vengono fecondate in volo da un maschio uscito dallo sciame, dopo le danze che si sono svolte (all'interno dello sciame) per la scelta del partner. Un'unica fecondazione può essere sufficiente per la deposizione di molti gruppi di uova.

Le femmine fecondate volano verso gli agglomerati urbani per il pasto di sangue.Le uova vengono deposte nelle ore crepuscolari o notturne, singole o a gruppi che rassomigliano a zattere galleggianti; la deposizione avviene sempre in acqua o in terreni umidi. La schiusa delle uova avviene dopo 2-4 giorni.

La maggior parte delle zanzare ha una sola generazione all'anno e nessun maschio sopravvive durante l'inverno.

La schiusa delle uova avviene in seguito ad unoi stimolo particolare, quale l'aumento della temperatura, la concentrazione di ossigeno nell'acqua, la presenza di microorganimi o un evento meccanico-fisico.

CLASSIFICAZIONE SISTEMATICA DELLA FAMIGLIA DEI CULICIDI

Famiglia
Sottofamiglia
Genere
Specie

 

Culicidi
Anofeline
Anopheles

(Meigen)

An. claviger
An. algeriensis
An. plumbes
An. maculipennis
An. atroparvus
An. labranchiae *
An. superpictus *
An. sergenti
Culicine
Aedes

(Meigen)

Ae. vexans*
Ae. vittatus*
Ae. aegypti*
Ae. caspius*
Ae. mariae*
Ae. zammitii*
Ae. detritus*
Ae. dorsalis
Culex

(Linnaeus)

Cx. modestus
Cx. hortensis
Cx. pipiens*
Cx. univictatus
Cx. mimeticus
Culiseta

(Felt)

Ca. morsitans
Ca. annulata*
Ca. fumipennis
Ca. litorea
Mansonia

(Teobald)

Ma. richiardii*
Uranotaenia

(Arribalzaga)

U. unguiculata
Orthopodomiya

(Teobald)

O. pulchripalpis
N.B. - Sono riportate con asterisco le specie maggiormente diffuse in Italia.

 

Stadio

Anofeline

Culicine

Uova

Fornite di vescica natatoria. Depositate separatamente (1A).

Senza vescica natatoria. Spesso unite insieme a mò di zattere (1B).

Larve

Stigmi posteriori sulla superficie corporea (2A).

Messe orizzontalmente sotto il pelo dell'acqua (3A).

Stigmi posteriori nella parte terminale a mò di coda o sifone che si proietta dall'8° segmento addominale (2B).

Poste sul fondo, con l'estremità del sifone prospiciente sulla superficie dell'acqua. Obblique (3B).

Pupa

Tube respiratorie, <<corni>>> di forma conica (4A).

Tube respiratorie di forma cilindrica (4B).

Adulto

Femmine con palpi lunghi come la proboscide (5A).

Addome privo di scaglie.

Riposa con la proboscide e l'addome allineati, formando un angolo con la superficie della parete (6A).

Femmine con palpi brevi (5B).

Addome ricoperto di scaglie.

Riposa con la proboscide e l'addome formanti un angolo ottuso; l'addome è parallelo con la superficie della parete (6B).

NOTA

Le differenziazioni, riportate nella tabella, devono essere riferite a genotipi e fenotipi stabilizzati. Tuttavia bisogna ricordare che si stanno presentando al ricercatore delle varianti della specie, come nel caso dell'Anopheles maculupennis (America) e della Culex pipiens (Europa).

Le varianti hanno costituito delle specie complesse, che non possono essere licenziate come curiosità accademiche, in quanto la diversificazione fenotipica può influenzare la propensione al morso, la potenza come vettori biologici e le abitudini vitali. Ad esempio, la specie Culex pipiens rappresenta zanzare domestiche e paradomestiche, assai comuni e fastidiose nelle zone temperate tra il 40° e il 60° grado di latitudine.

La specie è diventata un complesso-specie di cui fanno parte la Culex pipiens pipiens, la Culex pipiens fatigans e la Culex pipiens molestus.

Il complesso-specie Culex pipiens si è modificato al punto da non necessitare del pasto di sangue per la maturazione delle uova mature da parte delle femmine (autogenesi).

HABITAT ED ECOLOGIA

L'elemento sempre presente nel ciclo biologico delle zanzare è l'acqua o almeno l'umidità, che deve aver un tasso molto elevato. Acque correnti, stagnanti; pozzanghere; acque dolci o salmastre; acque calde temperate o fredde; acque ricche o povere di dedriti organici: questi sono gli habitats necessari alle larve delle zanzare.

In taluni casi, seppur non frequentissimi, le larve possono trovare condizioni sufficienti anche nel sottobosco umido e marcescente o nelle nicchie delle rocce.

Fra le situazioni particolari ricordiamo:

l'Aedes mariae le cui larve prediligono le acque salmastre;

La Culex p.pipiens che vive soprattutto in campagna e predilige acque dolci, ricche di materia organica e vegetale;

La Culex p. molestus ad habitat cittadino, con costumi crepuscolari e notturni, le cui larve vivono in pozze d'acqua, tombini più o meno inquinati;

L'Aedes vexans si trova sopratutto nelle pianure inondabili, nelle risaie, in ogni tipo di ambiente ricco di vegetazione.

LUOGHI DI ATTRAZIONE E FOCOLAI PERMANENTI

Come centri di attrazione vanno ricordati il sottobosco ombroso, la vegetazione ornamentale, la vegetazione delle sponde di canali e fossi, gli scantinati, le case coloniche, i magazzini, le stalle, le scuderie, i pollai, i luoghi freschi e inerbati.

I focolai permanenti e i centri di svernamento, per le zanzare femmine e per le uova, vanno individuati nei pozzetti e vasche di raccolta di acque organiche, nella rete fognaria, in tutti gli scoli di acque calde ad alto contenuto organico, negli scantinati caldi, nelle stalle e allevamenti zootecnici e in tutti i recipienti abbandonati, purché umidi.

FOCOLAI DI RIPRODUZIONE

Sono particolarmente interessati i corsi d'acqua, i fossati, gli scoli, gli sgrondi, i bacini di acque naturali, le vasche, le fosse disperdenti, gli scantinati allagati e umidi, la rete fognaria, le caditoie e i tombini stradali, le grondaie otturate, i sottovasi da fiori, le carcasse dei pneumatici, i pozzi abbandonati, i barattoli e i rifiuti, purchè umidi.

CULICIDI E SALUTE PUBBLICA

Le zanzare sono importanti vettori, in alcuni casi obbligati, di gravi malattie-epidemie quali la malaria, la filariosi, alcune infezioni virali (febbre gialla, dengue, encefalite equina, encefalite giapponese).

Il pericolo è sempre incombente nelle regioni tropicali. La malaria, alle latitudini mediterranee, è stata praticamente debellata, anche se sono presenti le anofeline potenzialmente capaci di trasmetterla. Vettori delle altre malattie sono diverse specie di Culex, Aedes, Culiseta: il trasferimento dell'agente eziologico avviene con la saliva nel momento della puntura. Anche se la trasmissione dell'infezione epidemica non è caso frequente, la puntura della zanzara con l'iniezione di una sostanza anticoagulante, dà sempre una tipica reazione allergica cutanea con dolore, prurito, infiammazione e vasodilatazione. La sintomatologia resta circoscritta e viene superata nell'arco di un'ora. In soggetti allergici punture multiple possono provocare gravi forme morbose. A queste infezioni si deve aggiungere il fastidio, con l'impossibilità di svolgere il lavoro per l'uomo e gli animali, di fronte ad un'invasione sciamante di zanzare, anche se composta di soli maschi. Mandrie di mucche infastidite da zanzare hanno evidenziato una forte diminuzione nella produzione del latte.